La Cybersecurity italiana è diventata un argomento di crescente preoccupazione, come evidenziato nel Rapporto CLUSIT 2023. Questo report, giunto al suo dodicesimo anno di pubblicazione, analizza i gravi attacchi informatici che hanno colpito il nostro paese e il resto del mondo nei 5 anni precedenti, confrontandoli con i dati del primo semestre del 2023. L’obiettivo è comprendere i trend significativi e le sfide attuali nel campo della sicurezza digitale.
Un aumento preoccupante
Dall’analisi quantitativa emerge un netto peggioramento della situazione negli ultimi 5 anni, con un trend in costante crescita. Il numero di attacchi rilevati nel primo semestre del 2023 è aumentato dell’86% rispetto al 2018, passando da 745 a 1.382.
Questo significa che si registrano quasi 8 attacchi gravi al giorno, con un aumento significativo della gravità e degli impatti delle violazioni.
Un cambiamento sostanziale nella sicurezza digitale
Il Rapporto CLUSIT conferma che, rispetto al periodo 2011-2017, negli ultimi cinque anni si è verificato un cambiamento sostanziale nei livelli globali di Cybersecurity. La frequenza e la gravità degli attacchi hanno raggiunto dimensioni che travalicano i confini dell’ICT e della stessa sicurezza informatica.
Questi attacchi hanno impatti profondi su ogni aspetto della società, della politica, dell’economia e della geopolitica italiana.
Il contesto internazionale e i nuovi scenari
Oltre alle minacce crescenti derivanti dal cybercrime e dalle attività di intelligence, nel 2022 si è aggiunto il conflitto tra Russia e Ucraina. Questo ha portato alla luce l’uso diffuso di capacità cibernetiche offensive da parte dei contendenti e dei principali attori globali.
L’adozione rapida di strumenti cyber-offensivi sofisticati è un processo irreversibile che potrebbe avere gravi conseguenze in un mondo sempre più digitalizzato e impreparato ad affrontare tali minacce.
L’Italia coinvolta nel contesto internazionale
Interpretando i dati del Rapporto CLUSIT, emerge che l’Italia è inevitabilmente coinvolta nella nuova fase di “guerra cibernetica diffusa”. Le tensioni internazionali tra superpotenze e il conflitto ad alta intensità ai confini dell’Europa hanno contribuito all’aumento del 40% degli attacchi informatici nel primo semestre del 2023 rispetto all’anno precedente.
L’Italia ha subito un aumento percentuale di attacchi maggiore rispetto alla media globale, rappresentando il 9,6% degli attacchi nel campione totale, nonostante rappresenti solo il 2% del PIL mondiale e lo 0,7% della popolazione.
La necessità di rafforzare la Cybersecurity italiana
I dati presentati nel Rapporto CLUSIT sottolineano l’urgenza di rafforzare la Cybersecurity italiana per proteggere gli interessi nazionali, sia a livello governativo che aziendale.
È fondamentale adottare misure preventive e reattive per contrastare gli attacchi informatici sempre più sofisticati e per sviluppare una cultura della sicurezza digitale diffusa. La collaborazione tra enti pubblici, privati e la comunità internazionale è essenziale per affrontare con successo le sfide della Cybersecurity italiana. Del resto sappiamo bene quanto un attacco informatico grave può portare danni anche irreparabili ad un’azienda.
Conclusioni
Il Rapporto CLUSIT 2023 evidenzia l’aumento significativo degli attacchi informatici a livello globale e l’importante ruolo che l’Italia gioca in questo contesto.
La Cybersecurity italiana deve essere una priorità assoluta per proteggere la sicurezza digitale del paese e mitigare gli impatti negativi degli attacchi informatici. Solo attraverso un impegno comune e una strategia integrata sarà possibile affrontare le sfide attuali e future nel campo della sicurezza informatica.